Distribuire oggi le offerte commerciali con il tradizionale volantino, tabloid o brochure appare una scelta anacronistica e superata. Eppure il direct marketing conserva ancora quote di mercato di tutto rispetto. Ne fa uso i brand della gdo, con gli ipermercati in testa, ma certo i numeri non sono più quelli di 5-10 anni fa. E’ cambiato il modo di comuncare, di trasmettere i messaggi, di veicolare il marketing; gli stessi utenti preferiscono un diverso e più moderno strumento fi informazione commerciale. Nuovi media e canali si sono affaciati prepotentemente alla ribalta. Ma le cassette postali raccolgono ancora tanto materiale informativo con promozioni, sottocosto, saldi e sconti vari.
L’agenzia nazionale
Quindi la domanda è; posto il valore strategico di una buona distribuzione, come occorre orientarsi nello scegliere il partner giusto? La scelta fondamentalmente ricade su due opzioni: agenzia locale o player nazionale. Il player nazionale che lavora sulla centralizzazione delle commesse, agisce di fatto come un broker che privo di proprie e vere strutture territoriali si serve di micro agenzie, allungando la filiera e imponendo prezzi bassi e condizioni capestro. Risultato? Grandi numeri e qualità mediamente scarsa.. Il conto lo paga il cliente, che ignaro dei meccanismi che regolano i processi di funzionamento di queste piattoforme si ritrova un servizio inadeguato e sotto le attese.. Un risparmio apparente che non ripaga il mancato ritorno di un investimento sbagliato alla radice. I player nazionali non agiscono per soddisfare i desideri del committente ma bensì per raggiungere obiettivi numerici rilevanti.
L’agenzia locale
L’agenzia locale conosce il territorio. Non agisce come broker e pone al centro l’esigenza del cliente. Opera in prima istanza e accorcia la fliera. Il cliente tratta direttamente con il responsabile/titolare e non con un ipotetico referente di una organizzazione che ha sede altrove, fuori dal territorio regionale. Fa della flessibilità, agilità operativa e responsabilità diretta il suo punto di forza. Ma soprattutto fa tutto questo con trasparenza, al contrario delle opacità che accompagano il percorso dei trust nazionali.
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